Giovedì 30 giugno alle 11, nel Museo del Tesoro della Basilica, verranno illustrati i lavori svolti
(UNWEB) Assisi. Verrà riconsegnata ai frati del Sacro Convento di Assisi la tela "Il beato Bonaventura da Potenza reca l'estrema unzione ad un morente" (olio su tela, autore ignoto, sec. XVIII) restaurata grazie al contributo deliberato dal Comitato Esecutivo dell'Associazione Regionale dei Comuni della Sardegna (ANCI Sardegna). Giovedì 30 giugno alle 11, nel Museo del Tesoro della Basilica di San Francesco in Assisi, si terrà la cerimonia di consegna alla presenza del Custode del Sacro Convento, fra Marco Moroni, del Direttore dell'ANCI Sardegna, dott.ssa Daniela Sitzia, e del Direttore del Museo, fra Thomas Freidel. Durante l'incontro verranno illustrate le operazioni di restauro.
La promessa di restaurare era stata ufficialmente comunicata alla Fondazione per la Basilica di San Francesco in occasione della celebrazione nazionale di san Francesco d'Assisi patrono d'Italia del 4 ottobre 2021, quando l'olio per la lampada che arde davanti alla tomba di san Francesco era stato offerto dalla regione Sardegna. Il lavoro è stato realizzato dal restauratore Andrea Simoni, sotto la supervisione del Responsabile coordinatore dell'Area III - Patrimonio Storico Artisticopresso la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell'Umbria, dott. Giovanni Luca Delogu, e dal capo restauratore della Basilica di San Francesco d'Assisi, prof. Sergio Fusetti.
«Papa Francesco nella sua enciclica Laudato si' ha sottolineato come "tutto è connesso". Questo restauro non è un evento isolato, ma il frutto di una sinergia a più livelli tra la regione Sardegna e la nostra comunità, proprio nel nome di san Francesco, fratello di ogni uomo e di ogni donna. L'arte del restauro - ha dichiarato fra Marco Moroni - è un modo di alimentare il presente ridando vita al passato: per questo mi piace immaginare in questa iniziativa una alleanza intergenerazionale in cui mentre viene restituita bellezza a una tela del passato, anche la persona e i valori di cui essa è veicolo, diventano fonte di ispirazione creativa per noi tutti e per le persone che la ammireranno all'interno del nostro Museo».
«Il quadro era molto rovinato, lacerato in più punti e con diverse aree lacunose o interessate da sollevamenti - ha dichiarato fra Thomas Freidel -. Il telaio originale appariva in pessimo stato conservativo. La pulitura e il restauro hanno restituito all'opera l'antico splendore, rendendo maggiormente visibili interessanti particolari che ne consentiranno uno studio più approfondito».