Bori 9Il capogruppo regionale del PD, Tommaso Bori, interviene sulla questione del bando emesso dal Comune di Deruta per direttore del Museo della Ceramica e della Pinacoteca comunale a “titolo gratuito”. Secondo Bori “offrire un impiego a titolo gratuito, chiedendo un curriculum di altissimo livello ed esperienza pluriennale nel settore è un gesto inqualificabile. Un amministratore che si rispetti avrebbe messo in campo altre soluzioni, magari lavorando a qualche forma di gestione associata, o ridurre altri tipi di spesa.”

 

(UNWEB) Perugia,   “Il lavoro è dignità e nobilita l’uomo. Offrire un impiego a titolo gratuito, chiedendo un curriculum di altissimo livello ed esperienza pluriennale nel settore è un gesto inqualificabile, tanto più se compiuto da un’Istituzione che dovrebbe garantire i cittadini”. Così il capogruppo del Partito democratico, Tommaso Bori, in merito al bando emesso dal Comune di Deruta per la copertura della figura di direttore del Museo regionale della Ceramica e della Pinacoteca comunale.

“Cultura e turismo – spiega Bori – sono una vera e propria industria che porta ricchezza e benessere nel nostro territorio, un volàno di sviluppo economico e non, come sembra credere il sindaco di Deruta, Toniaccini, un passatempo per hobbisti in cui lavorare gratis o tutt’al più, come afferma candidamente, per ‘fare curriculum’. La storia dell’Umbria come regione universitaria da più di 700 anni non può tollerare che si proceda in un gesto irrispettoso nei confronti dei tanti professionisti della cultura, che hanno investito il proprio tempo nello studio e nella formazione e che oggi si trovano di fronte ad Istituzioni che offrono un impiego a titolo gratuito. Un atto quasi irrisorio – sottolinea -, che non è possibile giustificare con la sofferenza economica degli Enti pubblici. Un amministratore che si rispetti avrebbe messo in campo altre soluzioni, magari lavorando a qualche forma di gestione associata, o ridurre altri tipi di spesa. La strada scelta invece appare la peggiore."

"Evidentemente - continua Bori - il sindaco Toniaccini, riscoperto leghista, deve avere una bassissima considerazione del lavoro degli storici dell’arte e della conservazione dei beni culturali, tanto da averlo spinto a sostenere che pagare un direttore a suo avviso sarebbe, addirittura, ‘da irresponsabili’. Al contrario – conclude - è necessario che il Comune ritiri il bando con un gesto di responsabilità che tutta l’Umbria e i professionisti del settore auspicano, evitando così un pericoloso precedente”.


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