(UNWEB) Chi governa una città deve conoscerne la storia per guidarne il futuro. L’assessore Cardinali, invece, sembra ignorare tutto: dai fondamenti della politica energetica alla storia industriale che ha reso Terni protagonista in Europa, dal programma elettorale del sindaco che lo ha nominato all’Accordo di Programma appena firmato con Arvedi.
È un dato di fatto: Terni è cresciuta grazie alle energie rinnovabili. La potenza delle centrali idroelettriche presenti sul nostro territorio ha fornito per oltre un secolo l’energia necessaria allo sviluppo del polo siderurgico e del comparto manifatturiero ternano. È stata proprio la fine delle tariffe agevolate, nel 1992, a segnare l’inizio della crisi industriale: da quel momento le acciaierie hanno dovuto pagare l’energia a prezzo di mercato, perdendo il vantaggio competitivo che ne aveva sostenuto il decollo.
Un assessore allo sviluppo economico dovrebbe almeno documentarsi sulla storia della città o, quantomeno, sul programma elettorale del sindaco che lo ha nominato. Bandecchi aveva promesso che, alla scadenza della concessione ENEL nel 2029, l’energia prodotta dalle centrali di Galleto e Marmore sarebbe stata destinata ad abbattere il costo delle bollette per le aziende e ad azzerare quello delle utenze domestiche.
Cardinali ignora completamente questo passaggio, così come finge di non sapere che la Giunta regionale ha firmato un Accordo di Programma da 1,1 miliardi di euro con il gruppo Arvedi per rilanciare AST attraverso la decarbonizzazione, l’efficientamento energetico degli impianti e il recupero del controllo pubblico sull’energia. Grazie al lavoro dell’assessore regionale Thomas De Luca, il 30% della produzione idroelettrica dell’Umbria sarà destinato a prezzo calmierato alle grandi imprese energivore, riportando l’acciaio ternano a essere competitivo sui mercati internazionali. Una svolta storica, frutto di una visione concreta e lungimirante. È il trionfo di 15 anni di battaglie ambientaliste del Movimento 5 Stelle, per uno sviluppo economico che non sacrifichi la salute dei lavoratori e dei cittadini ternani. Altro che le favole di Cardinali sul “nucleare ecologico”, i cui primi reattori modulari SMR forse verranno commercializzati tra 15 anni.
A proposito di favole: nel programma elettorale di Bandecchi c’era scritto nero su bianco che avrebbe chiuso la discarica delle scorie dell’AST a Vocabolo Valle, trasferendola non si sa dove al di fuori del Comune. Una falsa promessa che, se realizzata, avrebbe causato la chiusura dell’acciaieria. L’unico risultato concreto lo ha ottenuto il Movimento 5 Stelle in Regione: nell’Accordo di Programma è stato inserito l’obbligo di messa in sicurezza della discarica attraverso un progetto dilandfill mining. Questa è la differenza tra la propaganda della giunta comunale e la politica dei fatti.
Quanto alla legge regionale che individua le aree idonee per il fotovoltaico, Cardinali lamenta uno scarso coinvolgimento. Eppure si tratta dell’attuazione del D.Lgs. 199/2021, che l’Umbria avrebbe dovuto recepire già nella scorsa legislatura. L’attuale assessore regionale all’ambiente Thomas De Luca ha scelto di procedere in modo partecipato sin dalle fasi preliminari: già a febbraio sono state inviate richieste di osservazioni a tutti i 92 Comuni umbri, e circa due terzi hanno effettivamente inviato contributi, poi recepiti nella sintesi delle esigenze territoriali. Sono stati organizzati sei incontri pubblici, incluso uno proprio a Terni il 13 maggio 2025, alla presenza dello stesso Cardinali. Partecipare e poi lamentarsi di non essere stati coinvolti è, a dir poco, ridicolo.
Il “nucleare pulito” è solo l’ennesima arma di distrazione di massa, usata da questa giunta per nascondere il vuoto delle sue politiche energetiche. Come quando, mentre centinaia di famiglie ternane vivevano nell’incertezza in attesa della firma dell’accordo con Arvedi – bloccato dal caro energia – Cardinali annunciava la soluzione: far marciare a pieno regime la centrale Edison. Una sceneggiata senza basi tecniche, priva di benefici economici per AST, lanciata senza consultare nessuno, e svanita al primo confronto con la realtà.
A Terni non serve un reattore da fantascienza: servono comunità energetiche, sistemi di accumulo, efficienza e pianificazione. Il futuro non si costruisce con suggestioni radioattive, ma con energia pulita, che salvaguardi la salute dei cittadini che ci vivono. Chi conosce la storia, sa come far ripartire Terni, chi la ignora, rischia di distruggerne anche il futuro.
Così, in una nota, Gruppo territoriale Movimento 5 Stelle Terni