(ASI) Sarà una degustazione di vini, ma è inevitabile che diventi anche un appuntamento politico. Massimo D’Alema, tra i vincitori riconosciuti del referendum del 4 dicembre, sul quale fin dall’inizio si schierato per il no, è annunciato in un noto ristorante in Alta Valle del Tevere nel fine settimana.
Di sicuro, tra un assaggio e l’altro dei vini della sua tenuta di Otricoli e Narni (il NarnOt prende il proprio nome proprio dalla crasi tra le due località) ci sarà l’occasione di parlare, inevitabilmente, di politica. Anche perché la platea degli invitati sarà composta, tra imprenditori e alti dirigenti, anche da importanti esponenti del Pd umbro. In primo piano, dato anche il rilievo dell’ospite, saranno gli scenari nazionali dopo la crisi di governo e l’incarico a Gentiloni. Passaggio molto criticato non solo dalle opposizioni, ma anche dalla sinistra del Pd, come una riedizione sotto mentite spoglie del governo Renzi e delle sue linee politiche, a dispetto, dicono i bersaniani, delle indicazioni del voto del 4 dicembre. Ma certamente, nei pourparler, si tratterà anche degli assetti politici umbri, con uno sguardo ai riposizionamenti in atto nelle e tra le componenti umbre del partito. Uno scenario dove si segnala l’attivismo del sottosegretario Bocci, a fronte della posizione sempre più politicamente traballante della presidente Marini, visti anche gli ultimi dati allarmanti del rapporto Istat su “Condizioni di vita e reddito’. E se, come pare, nel 2017 si andrà alle elezioni politiche, i discorsi a margine delle degustazioni di certo cominceranno a ragionare degli intrecci ed equilibri precari tra le vicende del partito nazionale e quelle regionali. Insomma, nel fine settimana, in Alta Valle del Tevere, ogni bicchiere di pregiati vini della tenuta “Madeleine” (questo il nome dall’Azienda umbra di D’Alema) sarà accompagnato da colloqui e bocconi che per qualche protagonista della politica locale potrebbero preannunciarsi indigesti. I non invitati sono avvertiti.
Redazione Agenzia Stampa Italia
