100102107 2703337609903260 1476023901350789120 nI capigruppo regionali del Partito democratico e del Movimento 5 Stelle, Bori e De Luca, hanno presentato, durante una video-conferenza stampa svoltasi nelle sede dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, le proprie proposte e le misure del Governo per affrontare gli effetti economici dell’emergenza sanitaria. All’incontro ha partecipato anche il sottosegretario Affari europei, Laura Agea.

(UNWEB) Perugia,   - Le misure contenute nel ‘decreto rilancio’ possono rappresentare un’occasione di ripresa e di crescita per l’Umbria e la Regione deve saper massimizzare gli effetti positivi relativi al sisma-bonus, all’ecobonus, alle Zone economiche ambientali e alla rimodulazione dei fondi europei. Le azioni di potenziamento del sistema sanitario nazionale e regionale consentiranno di intervenire sul personale, sulle strutture e sul sistema di assistenza territoriale, con un ritorno in termini di servizi di cui gli umbri potranno beneficiare anche dopo la fine dell’emergenza Covid.

Questo il quadro delineato, durante la video-conferenza stampa svoltasi questa mattina nelle sede dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, dai capigruppo regionali Tommaso Bori (Partito democratico) e Thomas De Luca (Movimento 5 Stelle).

Dall’incontro online con i media regionali, a cui ha preso parte anche il sottosegretario agli Affari europei Laura Agea, è emerso che “tra le molteplici azioni previste dal decreto recentemente predisposto dal Governo Conte, alcune potranno impattare direttamente sull’Umbria, sul suo sistema economico e sanitario. In particolare la ridefinizione dei fondi europei non ancora spesi, disponibili da subito senza co-finanziamenti, che in Umbria superano i 200 milioni di euro e il fondo per la disoccupazione SURE da 20 miliardi. Inoltre l'acquisto dei titoli di stato è salito a 220 miliardi per immettere liquidità nel sistema”.

Sugli aspetti legati all’economia regionale si è soffermato Thomas De Luca, rilevando che sisma bonus ed eco-bonus, portati al 110 per cento, potranno impattare positivamente (soprattutto per la possibilità di cedere il proprio credito alle aziende, senza anticipare il pagamento) sulle azioni di tutela del territorio, dei centri abitati e dell’ambiente di cui le città dell’Umbria hanno necessità. E mentre il reddito di emergenza, ampliando la platea del reddito di cittadinanza, avrebbe fornito su sostegno a chi non poteva fruire di altri strumenti di supporto finanziario, il rifinanziamento con 50 milioni di euro delle Zone economiche ambientali potrebbe consentire ad aree come la Valnerina e i Sibillini di agevolare lo sviluppo di attività economiche compatibili con i vincoli e gli aspetti ambientali.

Anche Tommaso Bori ha evidenziato alcuni aspetti economici del decreto, come la cancellazione dell’Irap di giugno, il rifinanziamento di tutti gli ammortizzatori sociali e l'aumento del bonus per autonomi e partite iva a 1000 euro, l'introduzione di bonus per colf, badanti e baby-sitter fino a 2000 euro a nucleo familiare. Previsto lo sblocco dei pagamenti della Pubblica Amministrazione verso le aziende, la creazione del bonus vacanze di cui l’Umbria potrebbe beneficiare come meta turistica, anche implementandolo con fondi propri aggiuntivi, il bonus di 500 euro per ogni edicola e il rimborso per gli abbonamenti non fruiti al trasporto pubblico. Nuovi investimenti e assunzioni per Scuola e Università, aumentati i fondi per le imprese agricole e per il comparto culturale.

Bori ha poi guardato alla sanità regionale: gli investimenti degli ultimi 5 mesi superano quelli degli ultimi 5 anni. Sul sistema sanitario regionale il decreto dovrebbe impattare con il raddoppio dei medici specializzandi, da 110 borse di specializzazione ad oltre 200, che è un primo passo verso l'azzeramento dell'imbuto formativo per i giovani medici. Importante il potenziamento della medicina territoriale (attivazione di unità di cura domiciliare e di infermieri di comunità con 8 unità ogni 50mila abitanti) e della rete ospedaliera (100 medici, 200 infermieri, 100 operatori socio sanitari). Previsto, inoltre, il rafforzamento dei Dipartimenti di Prevenzione per testare, tracciare e trattare i nuovi casi positivi.

Stanziati fondi per l’adeguamento dei Pronto soccorso con percorsi differenziati per il Covid e nuove ambulanze dedicate al bio-contenimento, investimenti per l'ammodernamento delle strutture ospedaliere pubbliche e, infine, l’implementazione delle risorse per gli straordinari, le indennità, la produttività e le nuove assunzioni. MP/

ALLEGATI: Opuscolo del ministero della Salute “Rilancio Salute”; Il "Bignanmi del Decreto Rilancio".


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